domenica 5 ottobre 2014

John Lennon/Yoko Ono: Unfinished Music No.1 - Two Virgins

Sulla nascita del disco e della sua relazione con Yoko Ono, John Lennon disse:
« Quando siamo tornati dall'India abbiamo parlato al telefono. L'ho chiamata nel cuore della notte, mentre Cynthia era via, e ho pensato "ora è il momento se voglio conoscerla più a fondo". Lei è venuta a casa e io non sapevo cosa fare. Così siamo andati al piano di sopra, al mio studio e le ho fatto ascoltare tutti i nastri che avevo fatto, tutta roba vecchia, alcune commedie e un po' di musica elettronica. Lei restò entusiasta e poi mi disse facciamo uno noi così e quindi abbiamo fatto Two Virgins. Era mezzanotte quando abbiamo iniziato a registrare, ed era l'alba quando l'abbiamo finito. E poi abbiamo fatto l'amore. Ed è stato bellissimo. »

Nacque così il 19 maggio 1968 "Unfinished Music No.1 - Two Virgins"  il primo album di musica sperimentale della coppia John Lennon/Yoko Ono pubblicato dalla Apple  il 29 novembre 1968
sarà seguito da altri due album dello stesso genere :
- "Unfinished Music No.2 - Life With The Lions" pubblicato il 9 maggio 1969 dall'etichetta Zapple, una sussidiaria della Apple
- "Wedding Album" pubblicato il 7 novembre 1969 dalla Apple,

Registrato in una sola notte, "Unfinished Music No.1 - Two Virgins"  venne realizzato approfittando dell'assenza da casa di Cynthia, allora moglie di John.
Era un album lontano dalle sonorità dei Beatles, ma destò scalpore e polemiche soprattutto per la copertina che ritraeva la coppia nuda, anche gli altri Beatles erano contrari alla sua pubblicazione.
Per permettere che venisse distribuito John e Yoko dovettero mettere un involucro in cartone che faceva intravedere solo le facce e il titolo.


"L'album vendette solo 5000 copie in Gran Bretagna, ma raggiunse un sorprendente 124esimo posto negli Stati Uniti."  (fonte Wikipedia)



Unfinished Music No.1 - Two Virgins
Tracce:
Two Virgins Parte 1: – 14:14
Two Virgins No. 1
Together
Two Virgins No. 2
Two Virgins No. 3
Two Virgins No. 4
Two Virgins No. 5
Two Virgins Parte 2: – 15:03
Two Virgins No. 6
Hushabye Hushabye
Two Virgins No. 7
Two Virgins No. 8
Two Virgins No. 9
Two Virgins No. 10
L'album venne ristampato nel 1997 dalla Rykodisc con una traccia bonus registrata il 1 giugno 1969 al Queen Elizabeth Hotel di Montreal durante il loro primo Bed-In:
Remember Love - 4:05

sabato 2 agosto 2014

CLAUDIO LOLLI - PIAZZA, BELLA PIAZZA - DALL'ALBUM: HO VISTO ANCHE DEGLI ZINGARI FELICI

"Piazza Maggiore, per tutti quelli che almeno una volta ci sono passati, non è solo il centro di Bologna, il luogo fisico dove le strade finiscono. Piazza Maggiore è la grande piazza. Sotto quei portici circolano le idee, gli affari, le amicizie e gli amori, si fanno gli acquisti e si discute. Ma anche la piazza che davanti al sagrato del Duomo ha visto allineare le persone uccise sul treno Italicus nel '74, quelle della stazione nell'80 e del Rapido 904 nel l'84. 106 morti e 424 feriti in soli dieci anni. Di questo e di altro, della storia d’Italia ci canta Claudio."
Giorgio Maimone, da Bielle.

"..È un dovere preciso prendere parte ai funerali che seguiranno a Bologna in Piazza Maggiore. Anche per ricordare la morte dell'anarchico Pinelli.
Terza stazione. Piazza bella piazza. Uno dei momenti più alti e drammatici di questo disco incredibile e coraggioso.
Una delle scene più indimenticabili di tutta una vita. Dieci bare in fila sul sagrato della chiesa. E davanti, fermi, immobili nei loro completi scuri, impenetrabili, il sindaco di Bologna, il presidente della repubblica Giovanni Leone, il segretario della DC Amintore Fanfani, tanti ufficiali, politicanti. Dietro di loro tutta una città riunita, raccolta, ostile. Dapprima ondeggiante di sdegno, poi rumorosa di fischi, grida, ululati. Che si trattiene a stento dal trascendere. Dal travolgere le istituzioni presenti."
Jonathan Gustini, da: Claudio Lolli, la terra la luna e l'abbondanza, edizioni Stampa Alternativa, p. 115.

Piazza bella piazza, ci passò una lepre pazza... è una filastrocca popolare toscana che la madre di Claudio Lolli, originaria di Grosseto, cantava sempre al figlio.

TESTO:

Piazza, bella piazza
ci passò una lepre pazza,
uno lo cucinò, uno se lo mangiò,
uno lo divorò, uno lo torturò,
uno lo scorticò, uno lo stritolò,
uno lo impiccò
e del mignolino ch'era il più piccino
più niente restò.

Piazza, bella piazza, ci passò una lepre pazza...

Ci passarono dieci morti
i tacchi, e i legni degli ufficiali,
teste calve, politicanti
un metro e mezzo senza le ali,
ci passai con la barba lunga
per coprire le mie vergogne,
ci passai con i pugni in tasca
senza sassi per le carogne.

Piazza, bella piazza, ci passò una lepre pazza...

Ci passò tutta una città
calda e tesa come un'anguilla,
si sentiva battere il cuore,
ci mancò solo una scintilla;
capivamo di essere tanti
capivamo di essere forti,
il problema era solamente
come farlo capire ai morti.

Piazza, bella piazza, ci passò una lepre pazza...

E fu il giorno dello stupore
e fu il giorno dell'impotenza,
si sentiva battere il cuore,
di Leone avrei fatto senza,
si sentiva qualcuno urlare
"solo fischi per quei maiali,
siamo stanchi di ritrovarci
solamente a dei funerali".

Piazza, bella piazza, ci passò una lepre pazza...

Ci passarono le bandiere
un torrente di confusioni
in cui sentivo che rinasceva
l'energia dei miei giorni buoni,
ed eravamo davvero tanti,
eravamo davvero forti,
una sola contraddizione:
quella fila, quei dieci morti.



fonte:
http://www.antiwarsongs.org/canzone.php?id=2221&lang=it